Passeggi tra boschi e prati. I polmoni finalmente si lasciano andare e stantuffano in salita tutta la loro salute in nuvole di vapore. Sembri una
locomotiva di felicità. Sei sul
Monte Baldo, Trentino. Cammini, cammini, inebriato tra innumerevoli fiori multicolori ed un fortissimo odore di funghi.
Tocchi il cielo con un dito, ti viene fame. La radura si apre, il caldo paesaggio ti abbraccia in tutta la sua maestosità. E ti accorgi di
quanto è bella la vita, lontana da quella che chiamiamo 'politica'.
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Orazio Schelfi, il casaro. |
La tua anima ancora vola a decollo verticale, quando improvvisamente lo stomaco ti chiede ancora carburante. Ed e proprio in quel momento che ringrazi di
essere di stanza nell'Agriturismo Primo Fiore o nella malga Prà Alpesina entrambe di
Orazio Schelfi. Qui
la vacanza secondo divinazione si realizza. Quella rara possibilità di ottenere
rivelazioni culinarie e non, ritenute inaccessibili, da fonti soprannaturali quali quelle di
uno degli ultimi casari, Orazio e la sua bellissima famiglia. Come ho avuto modo orgogliosamente di twittare, Orazio prima di essere un
Re Mida del formaggio dall'inconfondibile 'tocco d'oro' è prima di tutto un uomo semplice dal cuore d'oro.
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Ancora un bambino, Orazio andava in malga con il padre Luigi.
Dal 1979 gli Schelfi lavorano nella malga Prà Alpesina. |
Una vacanza nell'
agriturismo di Orazio Schelfi, guance rosse da eterno ragazzo, equivale alla visita di un
oracolo. Non per questo, sotterraneo e 'segreto', sotto la struttura si va delineando un vero e proprio '
Tempio del formaggio', che ho avuto la fortuna di poter visitare in anteprima così come una
comitiva di persone disabili a cui Orazio ha spalancato per primo le porte. Siamo davanti alla
divinazione del mestiere del casaro che dai tempi della civiltà Sumera, III millennio a.C., delizia i nostri palati. Il duro e massacrante
lavoro del casaro diventa arte, come la Venezia di pescatori e commercianti di sale si trasformò in quel mito impareggiabile di palazzi in marmo e pietra d'Istria.
La sinergia di
prodotti naturali genuini ed autentici serviti nell'
agriturismo Primo Fiore sotto la meticolosa supervisione di Miriam, compagna di Orazio da una vita
, l'aria fresca, i boschi, i prati ed i paesaggi mozzafiato sono le componenti elettrizzanti di
una vacanza o di un weekend indimenticabili.
Quello che arriva generosamente in tavola viene direttamente lavorato prima dalle mucche di Orazio e poi dalle sue stesse mani.
Il
formaggio più ricercato il Primo Fiore del Monte Baldo, unico come il foraggio che solo i prati del Monte Baldo donano, è un formaggio delizioso a pasta semidura che assume un carattere speziato grazie alla stagionatura.
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Ecco il parco giochi con vista mozzafiato a disposizione dei bambini degli ospiti dell'agriturismo Primo Fiore. Anche le toilette sono state pensate specificatamente per i bambini. |
Non vi resta che provare questa
esperienza sublime. Andate ad incontrare l'Italia che lavora fino allo stremo nonostante le coltellate della crisi, i morsi della burocrazia parassita e tutti i rischi di chi pioniere, come Orazio e famiglia, prova ad aprire nuove piste.
Il genio tutto italiano, quello che da Dante raggiunge nel tempo Roberto Benigni, e quell'impareggiabile made in Italy che ci invidiano in tutto il mondo, sopravvive nel tempo anche grazie alla grinta di questa famiglia italiana che ha costruito con le proprie mani per noi un'isola felice dove poterci disintossicare. Tempo per sé, tempo per staccare la spina, tempo per sognare, lasciarsi andare e rilassarsi. Qui di seguito le immagini che ho scattato per condividerle con voi.
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L'ampio giardino a disposizione degli ospiti. Possibilità di praticare l'equitazione e per i bambini di stare a contatto con vitellini, oche, conigli, cavalli, etc.
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La struttura pensata per un turismo eco-sostenibile. |
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L'ingresso dell'agriturismo Primo Fiore. La famiglia Schelfi alleva bestiame da latte, con il quale produce formaggi, ricotta e burro, bestiame da carne per uso esclusivo dell'agriturismo. |
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Alcuni tavoli del ristorante. Nella gigantografia Orazio che munge, a sottolineare come i prodotti della tavola siano frutto del lavoro di famiglia. |