La caduta dell'impero di diritto romano del Prof.re Luigi Garofalo all'Università degli studi di Padova porta la data del 23 Marzo 2011 d.C, giorno in cui un "barbaro" osò scrivere al Gazzettino una lettera "Quel professore all'Università di Padova che offende e umilia i propri studenti." Aperta una breccia nel muro, subito altri "barbari" accorsero e si accalcarono irrompendo con ben ottantotto commenti, che per una semplice lettera spedita ad un quotidiano fanno una anomala ondata emotiva, che vorrei provare a commentare. Ave, Caesar, morituri te salutant! L'accusa mossa dal "barbaro" scrivente pare chiarissima fin dal titolo. Sull'argomento posso dire la mia, visto che sul finire del 2006 frequentai una decina di lezioni del corso di Istituzioni di diritto romano del suddetto Professore, prima di lasciare il corso disgustato. All'epoca assistetti ad un vero e proprio delirio di onnipotenza (riprendo l'efficace espressione usata nella lettera anonima) perpetrato nei confronti di matricole ingenue ed acerbe di diciannove anni; costoro venivano invitate ad intervenire a lezione con un apparente democratico buonismo per poi essere stroncate dall'ars retorica del professore che, in rigoroso latinorum, dimostrava la loro sconfinata ignoranza. Il tutto condito dall'ilarità generale e dalle risatine sgomente di chi in prima fila osannava per paura l'imperatore. Ricordo ad esempio che ad uno studente disse con tono trionfante: "Lei è flatus vocis". Ciò che mi impressionava era la gratuità con la quale il professore umiliava e si prendeva gioco degli studenti che, ingenui e sprovveduti quanto volete, frequentavano un corso universitario proprio per approcciarsi ad una disciplina, si intende a loro sconosciuta. Voglio dire, su un' aula di trecento studenti è fisiologico annoverare qualche studente più labile degli altri ma ciò non autorizza nessuno a nutrire il proprio sadismo, trovando soddisfacimento nel provocare umiliazioni psicologiche. Già chi precedeva nella stessa cattedra il Prof.re L. Garofalo, il Prof.re Alberto Burdese, veniva definito alla sua morte dal corriere del veneto un "insegnante duro e severo, talvolta ai limiti del paradosso. Le sue sfuriate durante gli esami, con i libretti degli studenti lanciati fuori dalla finestra, erano diventate un must da raccontare ogni anno alle matricole e avevano contribuito a dipingere nel tempo il profilo di un maestro rigido, ieratico."
L'articolo commemorativo del Corriere probabilmente non poteva spingersi oltre, ma possiamo intuire dalla presenza di un solo commento l'assenza emblematica di una ondata emotiva di cordoglio. Sicuramente il Professore L. Garofalo, di cui nessuno mette in discussione la competenza, ha adottato e volutamente ereditato un modello educativo molto rigido e ferreo; il ruolo dell'aguzzino permette anche la selezione di una elite e la fuga degli studenti bollati come "stolti". Ciò che è del tutto inaccettabile e rappresenta la patologia di quanto sto raccontando (non in forma anonima), è un sarcasmo da semidio, una saccenza pavoneggiata a toni alti e la mancanza di rispetto per l'altrui dimensione umana, intrisa di ignoranza. C'è poco da scherzare per noi cristiani, rimasti umani. La società civile accusa da anni la casta dei baroni universitari ma persiste una impossibilità oggettiva da parte della società di porre un limite a questi abusi. In tal senso, l'unica arma di difesa è quella di evitare senza ombra di dubbio di laurearsi in giurisprudenza all'Università degli Studi di Padova almeno fino a quando non spalancheranno le finestre cambiando l'aria viziata. Il mondo sta cambiando.
Voglio dire subito chiaramente che provo per il Prof.re Luigi Garofalo una pena infinita, visto che tutta questa arroganza non può essere che la spia di una frustrazione che gli impedisce di "restare umano" e quindi di provare quei sentimenti autentici che sono alla base di una vita equilibrata dove si sperimenta l'amore cristiano. Dall'altra, c'è da dire che sono in arrivo generazioni di barbari che vestono i panni degli studenti, che però non autorizzano i professori universitari ad avvitarsi nell'arroganza e nella saccenza. Riporto qui di seguito i commenti più critici riportati nell'articolo sul Gazzettino:
1) Egli è fortificato da coloro i quali abbassano lo sguardo e dalle signorine che
col labbro tremante hanno la lacrimuccia pronta a scendere daglio occhioni
lucidi e si compiace... se invece si trova di fronte chi ha le p..e sotto e
risponde per difendere la propria dignità, si ottiene il risultato di un uomo
frustrato che ha avuto la fortuna di fare i soldi e si crede Dio e dimostra la
propria piccolezza con frasi insultanti, cadute di stile spaziali e
manifestazioni di arroganza all'ordine del giorno.
posso dire? poareto!
2) No ma il massimo è stato il 30 e lode regalato ad uno studente amico del figlio
a cui è stato riservato un trattamento di favore sconcertante (interrogazione in
due riprese a tarallucci e vino), soprattutto se paragonato al comportamento
tenuto nei confronti degli altri studenti, bocciati ed insultati senza motivo (e
comunque gli insulti a mio avviso non sono mai giustificabili, denotano solo una
grande maleducazione.. Un certo tipo di battuta ironica ci può stare, certi
appellativi invece sono inammissibili) nella maggioranza dei casi! Vergognoso!
3) Ho sostenuto ben due esami differenti con quel professore, e ne ho viste di
tutti i colori: alcune frasi non si possono nemmeno ripetere per le incredibili
offese contenute... Altre (sentite con le mie orecchie!) sono state: "mi
vergogno di aver sprecato il mio tempo con uno studente indegno come lei", "la
prego non vada a raccontare in giro che è stata una mia studentessa", "lei per
me è stato un completo fallimento", "lei è un ignorante", "questo dimosta la sua
assoluta stupidità"....Senza contare il modo e il tono, saccente e
compiaciuto. Ovviamente ad alta voce... Per fortuna in una mattinata d'esame più
di due persone, massimo tre, non riesce ad esaminarne, quindi i poveri
sfortunati che capitano sotto le sue grinfie sono pochi. E, ci tengo a
sottolineare, i malcapitati spesso sono persone preparatissime e
intelligentissime!! Eppure ho visto più di qualcuno scoppiare a piangere durante
il suo esame.
4) Mi è venuta la pelle d'oca a leggere commenti di gente che quel giorno non c'era
e si permette di dire che trattare male gli studenti è giusto e un modo per
incentivare allo studio.Io quel giorno c'ero.Ho frequentato tutto il corso,anche
i giorni in cui il professore non arrivava o mandava un assistente dopo più di
un'ora.Bene ci siamo subiti le sue lezioni..di una noia mortale,abbiamo comprato
i suoi libri..pieni di suoi commenti personali e ci siamo presentati al
preappello tutti preparati credo,anche perchè ormai siamo studenti del quinto
anno che non si presentano più agli esami senza sapere!I Il professore prima di
iniziare l'esame ha addirittura avvicinato gli assistenti dicendo loro:mi
raccomando bocciate!!!Perchè ci meritassimo una cosa simile non mi è dato
saperlo.Sono stata interrogata tra i primi,da un'assistente che non ha fatto
altro che insultarmi per tutto l'esame,per fortuna mi sono imposta,convinta di
sapere e nonostante i suoi tentativi di bocciarmi non c'è riuscito.Erano 4 libri
da studiare,di 4 argomenti diversi e ho visto gente bocciata dopo un minuto che
stava seduta perchè non sapeva rispondere alla prima domanda!Poi però ho anche
visto che la lista degli iscritti non è stata rispettata e il professore
interrogava solo chi voleva lui...come ad esempio lo studente ha cui ha dato il
libro del miglior studente(non si sa perchè l'abbia ricevuto dato che non ha mai
fatto interventi durante le lezioni!Bah...forse per amicizie personali!!!)
5) Mr. Garofalo....così ad intuito....
6) Insulti e offese durante gli esami...ma soprattutto una gran maleducazione nel
corso di tutto l'anno!La mancanza di disponibilità e di educazione distingue a
mio avviso molti dei docenti della facoltà(quello in questione rimane senza
dubbio l'esempio più eclatante in ogni caso).
7) Il professore in questione è una persona brillante e acculturata in una maniera
veramente impressionante. E' un peccato che si permetta queste cadute di stile,
davvero un peccato...
8) Alla facoltà di giurisprudenza di Padova scene del genere sono una consuetudine,
soprattutto da parte di certi docenti che, per tradizione, continuano nel loro
delirio di onnipotenza. Perchè solo così si può chiamare. Ormai è (purtroppo) un
dato di fatto, ma questo non significa che vada bene così. Ho visto persone
veramente in gamba, con ottimi voti, venire colte da crisi di panico tanto da
non aver più "coraggio" di affrontare l'esame dopo l'ennesima bocciatura
pretestuosa condita da epiteti poco ortodossi. Scene di ordinaria follia
insomma, che si ripetono ad ogni esame: c'è sempre il mal capitato di turno. Che
questi luminari del diritto abbiano paura che studenti pivellini alle prime armi
rubino loro il prestigioso mestiere di avvocato (tra 20 anni)????? Mah...
9) L'episodio riferito dal lettore e' cosa che si trascina da decenni... un celebre
docente di Giurisprudenza - recentemente scomparso - che aveva proprio quella
cattedra era famoso per questo genere di sfuriate (mi viene da pensare che siano
ereditarie...). Il povero studente ovviamente non può replicare perché è un esame obbligatorio per completare gli studi. Io vivo in America e
posso assicurare che qui un atteggiamento cosi' pieno di arroganza da parte di
un docente universitario è assolutamente inconcepibile.verrebbe licenziato in
tronco dall'Università senza molte discussioni.Propongo agli studenti
di riprendere questi vergognosi episodi con un telefonino e metterli su
YouTube, forse qualcosa si muoverà....
10) Tra l’altro, questi atteggiamenti vessatori dei professori dell’Ateneo patavino
fanno sì che studenti, magari volenterosi e intelligenti, prendano paura di
questi atteggiamenti poco urbani e si ritirino dall’università, e magari
sarebbero potuti divenire buoni ingegneri o buoni medici o buoni
avvocati. Per far calare le ali a certi professori è molto semplice! Basta
mandare i figli a studiare in altre università… Che è poi quello che consiglio
ai genitori di quelli studenti di Giurisprudenza di Padova trattati male dai
professori. Tra l’altro, l’Università di Padova non è più in auge circa la
Facoltà di Giurisprudenza com’era una volta, difatti, le classifiche CENSIS la
relegano solo al 20° posto in Italia.
11) Da ex studente di legge a Padova ho assistito a episodi anche peggiori, di
maleducazione e arroganza (assenza ai ricevimenti, clima "terroristico", totale
mancanza di collaborazione), anche se non mi hanno impedito di
laurerami. Anche nel "famigerato" Bo poi si incontano professori e assistenti
gentili e disponibili. Ad ogni modo ritengo assurdo che la severità e il
rigore si accompagnino a certe "libertà" nei confronti degli studenti, che non
sono certo ragazzini delle elementari e meritano rispetto a prescindere
dall'esito dell'esame.