ll mondo nuovo ha conseguito benessere e una soddisfazione pressoché generale solo per ritrovarsi popolato da creature con fattezze umane, ma spiritualmente ritardate. Consumano, fornicano, assumono "soma", giocano a "palla centrifuga", azionano le macchine che rendono possibile tutto ciò. Non leggono, non scrivono, non pensano, non amano, ne si autogovernano. Arte e scienza, virtù e religione, famiglia e amicizia sono passate di moda. Quel che più conta è la salute fisica, la gratificazione immediata. "Non rimandare mai a domani il divertimento di oggi". Nessuno aspira a qualcosa di più. L'uomo nuovo è così disumanizzato che non si rende neppure conto di ciò che ha perso. Sotto il guanto di velluto di un umanitarismo efficacemente supportato da manipolazione genetica, impiego di sostanze psicoattive, ipnopedia e divertimenti ipertecnologici, l'umanità è finalmente riuscita a sconfiggere le malattie, l'aggressività, la guerra, l'ansia, la sofferenza, il senso di colpa, l'invidia e il dolore. Ma il prezzo di tale vittoria ha un nome: omogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare amore e desiderio.#Salvini disumanizzato nel libro di Aldous Huxley "Il Mondo Nuovo" del 1932.
— Alberto Sciretti (@InEsplorazione) November 10, 2018
Parole come pietre sui selfie sorridenti: « Non leggono, non scrivono, non pensano, non amano..quel che più conta è la gratificazione immediata » #Salvini ..oltre a 'calcio e figa', un libro mai ?? pic.twitter.com/TnbNhOsWnm
Visualizzazione post con etichetta spensieratezza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta spensieratezza. Mostra tutti i post
sabato 10 novembre 2018
Salvini, l'UOMO NUOVO disumanizzato
Etichette:
crisi,
democrazia,
fascioleghismo,
futuro,
involuzione,
neofascismo,
politica,
Salvini,
sofferenza,
solidarietà,
spensieratezza,
superficialità,
suprematismo,
virtù
domenica 2 novembre 2014
Avere vent'anni nel Tempio della notte.
Eccomi al centro con a fianco la biondissima dj Lady Helen (Parenzo, estate 2003) |
Quando avevo vent'anni, la parola crisi non esisteva. Ancora ai primi anni del 2000, si faceva la fila per il battesimo della notte, quella cattedrale della vita, la discoteca. Essere in lista, o non essere in lista. Dai 25 ai 50 euro per serata, ma c'era chi ne metteva centinaia, nessuno lesinava ed era pieno di cicale. Le creste di gel alte mezzo metro. File interminabili di sigarette accese in trepidante attesa. La musica pompava dentro, ma anche fuori nel parcheggio per le macchine dei truzzi. Le serate vissute fino all'alba, con l'immortale presunzione di avere il tavolo migliore a bordo pista, la compagnia più bella e casinara. Si faceva a cazzotti per proteggere quel primato. Non si leggeva il Gazzettino il giorno dopo, rattristandosi per le stragi del sabato sera. Niente poteva offuscare quello stile di vita, che ora con l'occhio nero della crisi pare un vacuo specchietto vanitoso per allodole. Quel 'glorioso' passato non esiste più, ce lo ricorda proprio il Gazzettino in un annuncio funebre. I parcheggi deserti, i muri scrostati, i divanetti distrutti, delle discoteche rimangono i resti come per Pompei. La lava della crisi ha lasciato solo lo scheletro di quello che all'epoca veniva considerato il Tempio della notte: 'Prendimi per mano, Io ti porterò con me, Nel tempio della notte, Tra sogno e realtà, Dove il suono nasce morbido, E diventa più sicuro, Ora libero, Ora.... duro'. Di quel mondo che, piaccia o no, non esiste più, rimane un bellissimo sito 'Memories on a dancefloor...' un viaggio emozionale, quasi struggente, nei ruderi di un passato che non ritorna più. Un ultimo saluto.
Etichette:
adolescenti,
Amicizia,
crisi,
discoteca,
divertimento,
emozioni,
felicità,
generazione,
giovani,
spensieratezza
mercoledì 14 maggio 2014
Grinta, grinta e grinta anche per Stephen Sutton.
Stephen Sutton (16 December 1994 – 14 May 2014)
Etichette:
attivismo,
condivisione,
coraggio,
emozioni,
felicità,
futuro,
giovani,
grinta,
morte,
passione,
salute,
spensieratezza,
Uomini straordinari
lunedì 10 febbraio 2014
Voglio essere un canarino per una settimana
Aeroplano che te ne vai..che te ne vai dove Domenico Riso voleva volare. Ricordare, per onorare questa vita meravigliosa. Non sprechiamola. Spendete i vostri maledetti soldi, fate girare quella matta dell'economia. Aeroplano che sembri ormai un treno che tra qualche giorno mi porterai al sole e al mare. Le dune sabbiose. L'acqua salata. Il clima asciutto delle isole. Le palme. Feeling con il vulcano. Le grotte. La musica dei locali. Un aperitivo ghiacciato. La dolce vita. Al diavolo tutto e tutti, Isole Canarie voglio essere un canarino per una settimana.
Etichette:
divertimento,
felicità,
giovani,
italiani all'estero,
Musica,
Sciretti Alberto,
spensieratezza,
Vacanze
Iscriviti a:
Post (Atom)