Per capire come Antonio Di Pietro possa essere perfino peggio di Silvio Berlusconi bisogna guardare interamente la puntata, qui riportata, di Report del 28 Ottobre 2012 dal titolo "Gli insaziabili". Peggio di Silvio Berlusconi perché mentre questi si rappresentava e si rappresenta palesemente in modo indecente dando quindi la possibilità ad una persona provveduta di sentirne il lezzo, Antonio di Pietro, per la sua importante storia di magistrato protagonista di quel fondamentale ciclone che fu Mani Pulite e per il partito da lui creato sulle fondamenta di principi etici e morali in antitesi al berlusconismo, è a questo punto talmente subdolo, che è doveroso ammettere che ha ingannato perfino lo scrivente.
Ho votato Italia dei Valori. Credevo fosse l'unica mela rimasta ad non essere marcia. La sua storia di infallibile magistrato, che sapeva scovare e perseguire i comportamenti deviati dei corrotti, garantiva a mio modo di vedere la serenità di una scelta politica che reputavo infallibile. Vengo a sapere dalla puntata di Report del 28 Ottobre 2012 che Antonio di Pietro ha accumulato un ingente patrimonio immobiliare valutato nella puntata di report pari a 56 immobili (patrimonio che oscilla, a seconda delle valutazioni tra i 4 e i 15 milioni di euro). Per la verità un successivo articolo del Fatto Quotidiano circoscrive il patrimonio immobiliare a 11 appartamenti con annessi, ma poco importa visto che Antonio Di Pietro si è dimostrato in questo video uguale a tutti gli altri, se non appunto peggio, con un atteggiamento padronale inqualificabile (notate quando chiama al telefono il suo avvocato nonché capogruppo del partito nel Lazio, Vincenzo Maruccio che, pochi giorni dopo verrà indagato per aver disposto numerosi bonifici a proprio favore dai fondi del gruppo). Dal filmato vengo a sapere che la moglie di Di Pietro gestiva i finanziamenti pubblici al partito all'interno di una associazione costituita parallelamente al partito e che il figlio Cristiano, di 22 anni, è consigliere regionale di quel piccolo feudo del Molise. Questa non sembra la storia di Antonio di Pietro, ma quella della famiglia Bossi. Questa non è la storia di Antonio Di Pietro, ma pare di sentire il belato di Renato Brunetta, che proprietario di decine e decine di immobili, si lamenta dell'elevata rata dell'IMU. In particolare, soffermatevi nel filmato nel momento in cui Antonio Di Pietro, incalzato dalle domande della giornalista sul fatto che la moglie gestisse direttamente i soldi del partito, afferma "Innanzi tutto mia moglie non è mia moglie". Imbarazzante. Non entro neanche nel merito del caso-Maruccio o del fatto che Scilipoti sia una creatura rilasciata dall'Italia dei Valori, per me la sentenza è emessa: Antonio Di Pietro è peggio di Silvio Berlusconi. Tutto questo cancella perfino tanti anni di onesta e dura opposizione al Berlusconismo. La responsabilità politica di Antonio Di Pietro è gravissima. Pochi giorno or sono Berlusconi a Porta a Porta guardava soddisfatto i sondaggi che danno l'Italia dei Valori più o meno all'1%. Un intero movimento scompare insieme al suo padre padrone. Non c'è da meravigliarsi quindi se poi Berlusconi nei sondaggi possa tornare alla ribalta. Guardate, la responsabilità è enorme. La persona che per integrità morale doveva dimostrarsi pronta a guidare il rinnovamento del paese, si scopre essere un immobiliarista imbarazzato. Berlusconi, ha così potuto affermare recentemente che Antonio di Pietro si comprava le case con i soldi dei finanziamenti pubblici ai partiti e la casalinga di Voghera torna ad applaudirlo. Sinceramente, ora capisco perchè in Italia personaggi come Berlusconi possano diventare Presidente del Consiglio. Tonino, tua moglie non sarà tua moglie ma anche tu non sei più quello di prima.
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