Chariots of Fire è un indimenticabile film inglese del 1981 con le eccezionali musiche di Vangelis. Una icona per un corridore.
Ieri sera volevo rilassarmi ed il destino invece mi ha messo di fronte al film Chariots of Fire in cui tra l'altro compare il Gonville e Caius College nella cui Hall ho fatto il cameriere per qualche mese. La mattina seguente, oggi, fatalità avevo una gara di corsa.
Lo scorso sabato mattina dopo oltre quindici anni di inattività agonistica mi ero cimentato in una 5 km, arrivando 119esimo su 365 partecipanti con il tempo di 23:30. Non ero allenato, ma mi ha fatto bene quell'"umiliazione". Si intenda, è stato un piacere vedere anche dei bambini che mi superavano tagliando il traguardo prima di me. Tornai a casa divertito dalla Cambridge competitiva, meditando "vendetta". Cambridge mi sta dando tantissimo, più di quanto avessi mai sperato. Questa settimana ho cominciato ad allenarmi più seriamente correndo più o meno un'ora tutti i giorni lungo il Cam dalla Baits Bite Lock alla Bottisham Lock o sempre dalla prima chiusa fino al Midsummer Common. Corro lungo quel fiume perchè mi ispira ed emoziona. Ho anche condiviso un video a riguardo che mi ritrae correndo per.. la gloria. Tornando a ieri sera incredibilmente quel film, una icona per un corridore, mi ha agitato. I muscoli fremevano ed ho incominciato a rimproverarmi di essermi allenato solamente un'ora al giorno. Questa mattina mi sono letteralmente tirato giù dal letto alle 6 scalpitando come un puledro per la medesima gara di 5 km che avrei avuto tre ore dopo. Quando ho imboccato la via che porta al parco dove si tiene la corsa ogni sabato mattina ho incominciato ad innervosirmi e voleva scalciare. Ho iniziato infatti a vedere atleti che intuivo mi avrebbero superato soltanto per il loro abbigliamento elaborato. Non riuscivo a perdonarmi di non essermi allenato intensamente. Mi son sentito subito fuori gara. Ho provato a scaldarmi ma per tutta risposta i muscoli delle gambe mi hanno tradito indurendosi neanche fossi Pinocchio. Sconforto. Sono partito sconfortato e nel primo KM della gara la sensazione di essere continuamente superato sulla destra non mi ha aiutato a ritrovare me stesso. Ho iniziato quindi a demotivarmi chiedendo chi me lo stesse facendo fare. Son entrato fin da subito in debito di ossigeno ed ho completato la gara rantolando come un moribondo. Mi ero prefissato di arrivare tra i primi 50 corridori e di scendere sotto i 20 minuti. Sono arrivato 49esimo su 353 corridori con il tempo di 21:02 come si evince dal sito della Parkrun, che spedisce brillantemente ai cellulari dei partecipanti le loro performances a breve distanza dalla gara. Cosa dire. Ancora ne carne ne pesce, ma non finisce qui. Il mio carro di fuoco corre ancora. Per me la corsa è quella disciplina sublime che mette ogni essere umano in discussione tra sofferenza e gratificazione, tra grinta e tanta tanta voglia di vivere. Corro per un mondo migliore. Correte per un mondo migliore. Venti minuti dopo la gara ero a giocare a tennis nei campi gratuiti pubblici del Jesus Green. Datemi una gara dove far correre il mio carro di fuoco e non mancherò di far partecipare la mia grinta.
Lo scorso sabato mattina dopo oltre quindici anni di inattività agonistica mi ero cimentato in una 5 km, arrivando 119esimo su 365 partecipanti con il tempo di 23:30. Non ero allenato, ma mi ha fatto bene quell'"umiliazione". Si intenda, è stato un piacere vedere anche dei bambini che mi superavano tagliando il traguardo prima di me. Tornai a casa divertito dalla Cambridge competitiva, meditando "vendetta". Cambridge mi sta dando tantissimo, più di quanto avessi mai sperato. Questa settimana ho cominciato ad allenarmi più seriamente correndo più o meno un'ora tutti i giorni lungo il Cam dalla Baits Bite Lock alla Bottisham Lock o sempre dalla prima chiusa fino al Midsummer Common. Corro lungo quel fiume perchè mi ispira ed emoziona. Ho anche condiviso un video a riguardo che mi ritrae correndo per.. la gloria. Tornando a ieri sera incredibilmente quel film, una icona per un corridore, mi ha agitato. I muscoli fremevano ed ho incominciato a rimproverarmi di essermi allenato solamente un'ora al giorno. Questa mattina mi sono letteralmente tirato giù dal letto alle 6 scalpitando come un puledro per la medesima gara di 5 km che avrei avuto tre ore dopo. Quando ho imboccato la via che porta al parco dove si tiene la corsa ogni sabato mattina ho incominciato ad innervosirmi e voleva scalciare. Ho iniziato infatti a vedere atleti che intuivo mi avrebbero superato soltanto per il loro abbigliamento elaborato. Non riuscivo a perdonarmi di non essermi allenato intensamente. Mi son sentito subito fuori gara. Ho provato a scaldarmi ma per tutta risposta i muscoli delle gambe mi hanno tradito indurendosi neanche fossi Pinocchio. Sconforto. Sono partito sconfortato e nel primo KM della gara la sensazione di essere continuamente superato sulla destra non mi ha aiutato a ritrovare me stesso. Ho iniziato quindi a demotivarmi chiedendo chi me lo stesse facendo fare. Son entrato fin da subito in debito di ossigeno ed ho completato la gara rantolando come un moribondo. Mi ero prefissato di arrivare tra i primi 50 corridori e di scendere sotto i 20 minuti. Sono arrivato 49esimo su 353 corridori con il tempo di 21:02 come si evince dal sito della Parkrun, che spedisce brillantemente ai cellulari dei partecipanti le loro performances a breve distanza dalla gara. Cosa dire. Ancora ne carne ne pesce, ma non finisce qui. Il mio carro di fuoco corre ancora. Per me la corsa è quella disciplina sublime che mette ogni essere umano in discussione tra sofferenza e gratificazione, tra grinta e tanta tanta voglia di vivere. Corro per un mondo migliore. Correte per un mondo migliore. Venti minuti dopo la gara ero a giocare a tennis nei campi gratuiti pubblici del Jesus Green. Datemi una gara dove far correre il mio carro di fuoco e non mancherò di far partecipare la mia grinta.
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