Uno dei lampi più intensi ed inquietanti del consenso degli italiani nei
confronti del Fascismo fu sicuramente la "Giornata della fede"
all'interno della campagna "Oro alla patria", che chiamò tutte le
famiglie italiane ad un dono volontario che permettesse alla nazione in
tempesta di superare le difficoltà.
I nostri bisnonni donarono, pensate bene, il loro anello nuziale supportando, quasi in un plebiscito, l'Italia fascista colpita dalle sanzioni della Società delle Nazioni a causa dell'invasione dell' Etiopia. Le fedi raccolte solo a Roma furono 250mila, a Milano 180mila. Numeri da capogiro, complessivamente oltre 30 tonnellate d'oro e lasciamo perdere l'argento. Veniamo all'oro di oggi. Ci troveremo unanimemente d'accordo nel convenire su un fatto oggettivo: l'Italia è colpita nuovamente dalle sanzioni della, chiamiamola pure, "Società della Finanza" che ci tiene appesi con il fiato sospeso alla corda dello spread. Tutti insieme ricorderemo come gli italiani, dopo aver cacciato a suon di monetine lo stesso Craxi che avevano precedentemente votato, scelsero, sempre per la maggiore e con una preoccupante continuità, un cavaliere spregiudicato a cui lo stesso Craxi aveva fatto pubblicamente da testimone di nozze: Silvio Berlusconi. A questo punto, appare evidente dove voglio andare a parare.
I nostri bisnonni donarono, pensate bene, il loro anello nuziale supportando, quasi in un plebiscito, l'Italia fascista colpita dalle sanzioni della Società delle Nazioni a causa dell'invasione dell' Etiopia. Le fedi raccolte solo a Roma furono 250mila, a Milano 180mila. Numeri da capogiro, complessivamente oltre 30 tonnellate d'oro e lasciamo perdere l'argento. Veniamo all'oro di oggi. Ci troveremo unanimemente d'accordo nel convenire su un fatto oggettivo: l'Italia è colpita nuovamente dalle sanzioni della, chiamiamola pure, "Società della Finanza" che ci tiene appesi con il fiato sospeso alla corda dello spread. Tutti insieme ricorderemo come gli italiani, dopo aver cacciato a suon di monetine lo stesso Craxi che avevano precedentemente votato, scelsero, sempre per la maggiore e con una preoccupante continuità, un cavaliere spregiudicato a cui lo stesso Craxi aveva fatto pubblicamente da testimone di nozze: Silvio Berlusconi. A questo punto, appare evidente dove voglio andare a parare.
Vedete, io non ho lettori da compiacere. Posso pertanto affermare liberamente che
il problema dell'Italia sono gli italiani. Brutale quanto volete. Allenati a pensare
che ci sia una sorta di nemico occulto perenne che rovina il Bel Paese, nessun
italiano riflette sulle proprie azioni dentro e fuori dall'urna. Negli ultimi
decenni l'italiano medio non ha fatto altro che adoperarsi con il proprio voto
per impedire che una qualsiasi patrimoniale colpisse i beni di lusso dei tanti
evasori e ridistribuisse le ricchezze abnormi della manomorta finanziaria,
ecclesiastica e politica. Con una aggravante. Neppure nei lampi più intensi ed
inquietanti delle tante "Giornate della fede" durante il
Berlusconismo, gli italiani donarono alla patria, il cui debito continuava vertiginosamente
a salire, la propria fede nuziale. Si sono lasciati semplicemente anestetizzare
dal loro leader dorato, il quale li ricompensava comprendendo le loro ragioni
anche quando evadevano qualsiasi principio di equità e giustizia fiscale. Gli
evasori hanno quindi ingrossato ulteriormente le fila di chi saccheggiava le
finanze di tutti. Voglio quindi portare alla luce il principio della
responsabilità individuale anche di chi vota. Un principio ancora da indagare e
sviluppare. Dobbiamo trovare il modo per proteggere le generazioni future
sottraendole alle nefaste conseguenze di quei voti che, a seconda del caso,
portano alla Camera dei deputati italiana vere e proprie pornostar della politica (la più innocua fu Cicciolina nel 1987). Vuoi votare il figlio di Umberto Bossi. Mi sta bene.
Non ti importa che abbia passato l'esame di maturità a 21 anni, al quarto tentativo, dopo essere stato
respinto per tre volte e lo vuoi vedere diventare consigliere regionale. Mi sta
bene. Se però poi costui commette degli illeciti, sarebbe opportuno che quei
singoli elettori che lo hanno votato, ripagassero il sistema paese in qualche
modo, magari donando volontariamente il loro oro alla Patria o comprando
forzatamente titoli di Stato italiani. La mia, spero si intenda, vuole essere
una provocazione, anche perché non ci sarebbe soluzione al caso emblematico
della regione Sicilia, il cui presidente in carica dal 2001 al 2008,
Salvatore Cuffaro, fu condannato successivamente a sette anni di reclusione per
favoreggiamento aggravato a Cosa
Nostra. Una qualche soluzione
però bisognerà pure trovarla, altrimenti giovani come chi vi scrive, dopo aver
studiato con tante fatiche ed avendo quindi conquistato gli adeguati anticorpi
che ci rendono immuni al canto delle sirene ed al verbo degli incantatori di
serpenti, continueranno a vedere il proprio futuro rovinarsi giorno dopo giorno
e saranno costretti, come è successo, a fuggire all'estero.
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