Nils Olof Wessberg |
C'è una storia da raccontare. Non ne ho trovato traccia in italiano. Una storia vera. C'era una volta uno svedese Nils Olof Wessberg e sua moglie danese Karen Morgenson.
Un giorno partirono cercando qualcosa. Qualcosa di tremendamente grande. Cercavano il loro paradiso in lungo ed in largo, dal Messico all'Ecuador. Ad un certo punto, nel lontano 1954 misero piede nel Costa Rica. Si, proprio quel Costa Rica che anch'io ho scoperto in questo blog per aver dismesso fin dal 1948 il proprio esercito permanente, con buona pace dei guerrafondai e dei militari. Torniamo alla coppia. Non sarebbero più tornati in Europa. Qui, trovarono il loro paradiso vivendo in simbiosi con la natura, cibandosi dei suoi frutti, e lottando per lei, in particolar modo contro la deforestazione. La loro casa era una capanna d'amore costruita con foglie di palma. Una vita semplice ma felice. Quella che manca a noi insomma. Si intende, con tutte le difficoltà del caso. Erano malnutriti a causa della dieta vegetariana ed erano alle prese con infezioni e morsi degli insetti. Vivevano isolati, senza sentirsi soli grazie ad uno stuolo di scimmie. Per moltissimi versi la storia ricorda quella di Kuki Gallmann. Nils Olof Wessberg, conosciuto come "Olle", fondò infatti i primi due parchi nazionali del centro america: Cabo Blanco e Corcovado. Dopo vent'anni di battaglie dal loro arrivo, l'episodio tragico che ricalca quello di Kuki Gallman.
Un giorno partirono cercando qualcosa. Qualcosa di tremendamente grande. Cercavano il loro paradiso in lungo ed in largo, dal Messico all'Ecuador. Ad un certo punto, nel lontano 1954 misero piede nel Costa Rica. Si, proprio quel Costa Rica che anch'io ho scoperto in questo blog per aver dismesso fin dal 1948 il proprio esercito permanente, con buona pace dei guerrafondai e dei militari. Torniamo alla coppia. Non sarebbero più tornati in Europa. Qui, trovarono il loro paradiso vivendo in simbiosi con la natura, cibandosi dei suoi frutti, e lottando per lei, in particolar modo contro la deforestazione. La loro casa era una capanna d'amore costruita con foglie di palma. Una vita semplice ma felice. Quella che manca a noi insomma. Si intende, con tutte le difficoltà del caso. Erano malnutriti a causa della dieta vegetariana ed erano alle prese con infezioni e morsi degli insetti. Vivevano isolati, senza sentirsi soli grazie ad uno stuolo di scimmie. Per moltissimi versi la storia ricorda quella di Kuki Gallmann. Nils Olof Wessberg, conosciuto come "Olle", fondò infatti i primi due parchi nazionali del centro america: Cabo Blanco e Corcovado. Dopo vent'anni di battaglie dal loro arrivo, l'episodio tragico che ricalca quello di Kuki Gallman.
La loro capanna d'amore in un angolo di paradiso. |
Nils Olof Wessberg e Karen Morgenson |
Molte volte la coppia aveva parlato serenamente della morte ed Olle aveva espresso il desiderio di non essere sepolto ma di essere lasciato nella foresta, tornando a diventare parte della natura. Karen tuttavia volle portarsi dietro i resti dell'amato marito nel loro paradiso a Cabo Blanco. Non disse mai a nessuno dove lo seppellì, tuttavia i parenti intuirono che lo avesse seppellito su una collina dietro la loro casa perchè vi si recava spesso e vi si sedeva. Un posto speciale. Successivamente divenne chiaro che Nils Olof Wessberg era stato ucciso dalla giovane guida su mandato della popolazione locale di Corcovado che si opponeva strenuamente al progetto di parco nazionale, volendo piuttosto distruggere la foresta e piantare banani e cercare l'oro. La giovane guida fu processata e imprigionata. La storia fece scalpore al punto che che il presidente del Costa Rica tenne un discorso in televisione in cui disse: "Lo svedese ha dato la propria vita per proteggere la nostra foresta, ora è dovere del Costa Rica realizzare il suo sogno di un parco nazionale nel Corcovado". Ad oggi, questo parco nazionale rappresenta una delle attrazioni più importanti del Costa Rica e uno degli ecosistemi al mondo più ricchi di specie. Karen visse il resto dei suoi giorni nel loro paradiso, aprendo una piccola pensione chiamata "Cabinas Karen" dove i viaggiatori potevano riposare per pochi dollari. Morì nel 1994.
Karen Morgenson vicino all'insegna del "Cabianas Karen" |
Parte delle informazioni qui riportate hanno come fonte un giornale locale svedese “Ulricehamns Tidning” nell'edizione dell'8 Agosto del 2000 in un articolo a firma di Agneta Tjäder.
1 commento:
Meraviglioso esempio di speranza
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