Travet cosa significa? Impiegatuccio modesto e mal pagato, che conduce una vita estremamente monotona e priva di gratificazioni. Un sinonimo spregiativo per appellare gli impiegati statali insomma. Eccola la definizione.
Non conoscevo il significato di questa parola sbocciata senza precedenti nel panorama editoriale italiano (in particolare nei titoli delle notizie ANSA) ad indicare i destinatari dei nuovi tagli di personale. Mi meraviglio anche di non aver avuto l'"onore" di impararne il significato durante il mandato dell'ex ministro Brunetta, visto il suo stile impareggiabile nel trovare gli epiteti più mortificanti. Pare che tale sostantivo abbia raggiunto la sua dignità linguistica grazie al successo di una opera teatrale: Le miserie ‘d Monsù Travèt di Vittorio Bersezio. Opera in piemontese andata in scena per la prima volta all’Alfieri di Torino nel 1863. Il protagonista è il povero signor Ignazio Travet, un impiegato di bassa leva che ritiene appunto di avere trovato "il posto sicuro". Umile impiegato sempre maltrattato, sciatto, monotono, servile ma utile come un travetto per sostenere l’Amministrazione pubblica già allora piena di falle. Tale raffigurazione non piacque al folto numero di impiegati statali che fischiò l'opera durante la prima; ma in seguito essa ebbe un grande successo, e il nome del protagonista (letteralmente Travicello) entrò nella lingua italiana ad indicare appunto un impiegatuccio vessato.
Non conoscevo il significato di questa parola sbocciata senza precedenti nel panorama editoriale italiano (in particolare nei titoli delle notizie ANSA) ad indicare i destinatari dei nuovi tagli di personale. Mi meraviglio anche di non aver avuto l'"onore" di impararne il significato durante il mandato dell'ex ministro Brunetta, visto il suo stile impareggiabile nel trovare gli epiteti più mortificanti. Pare che tale sostantivo abbia raggiunto la sua dignità linguistica grazie al successo di una opera teatrale: Le miserie ‘d Monsù Travèt di Vittorio Bersezio. Opera in piemontese andata in scena per la prima volta all’Alfieri di Torino nel 1863. Il protagonista è il povero signor Ignazio Travet, un impiegato di bassa leva che ritiene appunto di avere trovato "il posto sicuro". Umile impiegato sempre maltrattato, sciatto, monotono, servile ma utile come un travetto per sostenere l’Amministrazione pubblica già allora piena di falle. Tale raffigurazione non piacque al folto numero di impiegati statali che fischiò l'opera durante la prima; ma in seguito essa ebbe un grande successo, e il nome del protagonista (letteralmente Travicello) entrò nella lingua italiana ad indicare appunto un impiegatuccio vessato.
1 commento:
grazie mille!
Giuliana
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