Sono rimasto felicemente colpito dalle modeste tombe prive di fasti nei cimiteri della campagna inglese (nella foto che ho scattato si vede St Peter's Church a Babraham, Cambridgeshire)
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Tempo addietro, nel post "Quando muori ricordarti di spegnere proprio tutte le luci", ho cercato di indagare quel bizzarro egoismo che ci vede pesare sulle risorse del pianeta anche da morti; non parliamo poi dei casi patologici, come quello di Silvio Berlusconi che già all'età di quaranta anni ha ordito costruire una tomba mausoleo, ispirandosi al faraone Tutankhamon, con un allacciamento alla rete elettrica spaventoso, secondo l'ex vicesindaco di Arcore Fausto Perego.
La tomba mausoleo di Silvio Berlusconi.
Visitando i dintorni di Cambridge mi hanno profondamente colpito i cimiteri inglesi, luoghi di semplicità e di pace, immersi in una natura amica e accogliente; essi mancano del tutto di quell'inutile sfarzo e di quel carosello delle vanità senza senso che contraddistinguono i cimiteri italiani, affetti da una sorta di patologica rincorsa ad avere la tomba più granitica e appariscente, con le luci votive manco fossero le luci di natale. In questa visione ci sono tutti i limiti del materialismo cattolico, mischiato a tanta ipocrisia. Le tombe dei defunti inglesi, sembrano più terrene, nel senso che la loro semplicità le inserisce di fatto in un manto erboso soffice pronto ad accogliere serenamente il defunto. La sensazione nei cimiteri inglesi è proprio quella del "cenere e polvere eravamo e cenere e polvere torneremo ad essere" e frequentemente può capitare di incrociare iscrizione tombali, anche recenti, divenute illeggibili come se la tomba ormai fosse stata presa in consegna da Madre Terra e non ci fosse più bisogno di ostentare altro. L'arte di farsi da parte mestamente. Stranamente l'atmosfera che si respira in questi luoghi non è triste. Quando morite, spegnete le luci porca miseria.
Qui ho ripreso con il cellulare il cimitero presso Whittlesford Church. vicino Duxford (Cambridgeshire).
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