lunedì 4 ottobre 2010

L'art.21 della Costituzione non vale per un libraio che sostiene di amare Milingo

Se passasse Francesco Totti e scrivessessimo "I love Milito" (attaccante Inter) succederebbe qualcosa?

Ma come, in questi giorni in tutta la rete non si fa che parlare della bestemmia del premier Silvio Berlusconi e la censura dello Stato cosa fa, si materializza con forza con un povero libraio borbottino, Salvatore Rizzuto Adelfio, che rivendicando il ruolo del libraio come operatore culturale, aveva esposto nella propria libreria "AltroQuando" uno striscione ironico con scritto I love Milingo, in concomitanta con la visita del Papa a Palermo ed il relativo adiacente passaggio.  La Costituzione vigente, così all'art. 21 Art. 21 co.1: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. L’opera censoria delle forze dell’ordine pare lesiva della libertà democratica di espressione del pensiero e per questo la rete è insorta parlandone, anche con riferimento alla contemporanea bestemmia del premier.


"Pazzesco. Ho visto il video della Digos che fa una irruzione stile rogo nazista dei libri del '33. Non so se aver più timore di rapinatori o se della Polizia. Il fine settimana a scodinzolare dietro dietro il papa... La settimana scorsa a manganellare studentini (detto con affetto... ho 50 anni) di 16/18/20 anni a Torino. Dopo che li avevano già bastonati in altre città. Bastoni per chi a Napoli protesta per evitare l'ennesima discarica a 300 mt da casa, dato che ha già 3 malati di cancro in casa...Bastoni per chi protesta per la chiusura degli stabilimenti. Bastoni... bastoni... bastoni...Brutti segnali" Tratto dal Blog di Beppe Grillo.

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