Un anfiteatro naturale dove il posto a sedere ha qualche centinaio d'anni: le sedie più preziose al mondo
Ho avuto la fortuna di visitarlo di notte fianco a fianco dell'ideatore Diego Morlin e della guida Gianluca Morlin: il Parco del sojo il mio primo vero ecomuseo; "natura e arte, storia e tradizione. Una nuova relazione fra scultura contemporanea e tutela dell'ambiente" così cantava la sirena che mi ha attirato di notte nel parco.
Idee iperuraniche, emozioni rare, fulmini cerebrali che scuotono il sonno di chi costantemente rischia di diventare "spiritualmente ritardato" in una pianura disumanizzata che fornifica ricercando la gratificazione immediata non rendendosi neppure conto di ciò che ha perso, ingoiato per sempre nel buco nero dell'asfalto.
Quello che abbiamo perso si trova al Parco del sojo, un nuovo mondo. Il vecchio mondo fatto di palazzinari e speculatori me lo sono bevuto con il vino bevuto alla tavola dei fratelli Morlin.
Scultura dell'arch. Diego Merlin "Il trono"
L'idea di inserire in un'area di interesse ambientale e storico delle sculture d'arte contemporanea, creando una commistione che rende fresco ogni ragionamento e che stimola l'intelletto ad una percezione non univoca o semplicistica dello spazio e del trascorrere del tempo, è di quelle forti.
L'idea è nata dall'architetto Diego Morlin nel 2000; un altro "disperso nei boschi" e non meravigliatevi per l'appunto se la guida, nel traghettarvi in questo nuovo mondo, vi fa tra gli altri i nomi di Mauro Corona e di Marco Paolini (quest'ultimo ha preso proprio casa a pochi metri dal parco)
Scultura dell'arch. Diego Merlin "la sedia della strega"; la scopa della strega si appoggia alla carega
Il parco del Sojo è un laboratorio d'idee che per essere veramente tali devono prima di tutto rispettare madre natura; dopo essersi inchinate a madre natura queste idee devono volare e far volare come streghe; già perchè il sojo è (mi ha ricordato per certe atmosfere il buso dei briganti )un dedalo di sentieri pieni di fascino e mistero, luogo di riparo e di difesa sin dal periodo neolitico; la scopa della strega appoggiata alla carega ti fa volare; ma voli anche grazie alle rassicuranti civette; voli, voli, voli, in uno scenario indimenticabile con sullo sfondo tutta la pianura veneta illuminata
La natura rappresentata da prati e boschi di carpini, roverelle, cornioli con alberi secolari si concede, sposando la capacità artistica dell'uomo di manipolare sapientemente la pietra, il ferro, il legno, il bronzo, il gres conferendovi un'anima; grotte, pozze d'acqua, le masiere (muri di pietra a secco delimitanti le proprietà o a sostegno dei terrazzamenti), le calcare, i fabbricati rurali e gli orti sono un po' natura un po' uomo.
Sono felice di aver visitato l'ecomuseo di notte perchè solo così si sentono e si vedono le streghe volare ("strega vien di notte..") e sento di dover tornare a vedere con l'aiuto del Dio Sole; qui di seguito propongo alcune fotografie notturne delle opere d'arte, alcune senza dicitura (andate a vederle di persona che la virtualità non regala ne virtù ne conoscenza), che si possono forse meglio apprezzare nelle foto del Magico Veneto ;
La tomba del guerriero (alemanno)
Teste (opera ispirata ai Daiachi, cacciatori di teste)
Donna dormiente
L'uccellatore
-------------------------------------------------------------------------------------------------
Guai a chiunque si illuda che queste fotografie virtuali possono in qualche modo sostituire le emozioni reali che solo una passeggiata in questi boschi è in grado di dare; il parco può avere realmente una funzione terapeutica per chi ha smarrito il proprio cammino; immergetevi nella natura e nell'arte senza lasciare "tracce da turista" che giammai sono "tracce d'artista"; se lasci questo posto magico così come lo hai trovato, senza lasciarvi echi di schiamazzi o briciole di mediocrità plastificate allora avrai condiviso con gli altri quel senso di felicità che tutti in fondo usciti da questo anfiteatro naturale si portano dentro.
3 commenti:
Ciao Alberto,
personalmente sono contrario alla commistione arte moderna - natura. Diversi anni fa ho assistito ad un autentico scempio di presunte opere d'arte contemporanee sistemate nello storico parco di Miramare a Trieste (colori e materiali che nulla avevano a che fare con la natura) e più recentemente ho visitato un luogo chiamato 99 scalini poco prima del Brennero dove, nei pressi di una cascata e di un bunker della Seconda Guerra Mondiale, alcuni artisti di fama internazionale (?) hanno sparso rottami variopinti in un sito che richiedeva ben altre attenzioni. Ovviamente queste sono opinioni del tutto personali. Devo però dire che il parco che tu descrivi pare diverso, almeno a giudicare dalle foto anche se in notturna; Il legno ed i colori caldi ben si armonizzano con l'ambiente circostante, Sarebbe interessante avere una visione diurna del sito.
Post molto interessante.
Buona serata.
Si Trekker, tra l'altro anch'io faccio difficoltà a digerire l'arte contemporanea di questi pseudo "artisti di fama internazionale"..ma in questo caso le opere in pietra, ferro, legno, bronzo, gres, non mi hanno disturbato affatto anzi mi hanno evocato pensieri. Il loro inserimento non è casuale, ad esempio in una antica cisterna d'acqua hanno posizionato dei grandi semi a rappresentare la vita, tutto così insomma. Credo Trekker, che dietro una idea di questo tipo ci sia anche la paura che una collina possa essere oggetto di speculazione edilizia da parte dei posteri. Forse la ruspa non può fermarsi davanti ad un piano regolatore che in Italia si supera con una bella veriante (politica), invece è obbligata a fermarsi davanti ad un' opera d'arte.
Per vedere le foto di giorno: http://www.magicoveneto.it/Altipian/Lusiana/ParcoDelSojo-1.htm
A presto
A.
Tratto da un articolo di Repubblica: Quei parchi creati ad arte
Oggi l'estro di animare parchi e tenute con opere d'arte contemporanea in stretta sinergia con la natura è diventata un'idea diffusa, tale da offrire trekking tra cattedrali vegetali, ciclopi di bronzo, ninfe di marmo, fontane come astronavi e gallerie come teatri metafisici. E' il bello dei musei a cielo aperto, che si possono scoprire con escursioni in varie regioni d'Italia. Un modo insolito per godersi la cultura senza dover per forza rinunciare al gusto della passeggiata a contatto con il verde. Soluzione ideale soprattutto per chi ha bambini. Ecco allora una guida ai dieci itinerari più suggestivi, che non vuole certo essere esaustiva delle tante realtà che stanno emergendo lungo la penisola. Basti solo consultare il sito per averne un'idea.
Posta un commento