Carlo Carraro, rettore uscente della Ca' Foscari, non ha mai venduto i suoi gioielli Morellato di famiglia da una bancarella come Brunetta vendeva 'gondoete' di plastica ai turisti in Lista di Spagna a Venezia. Si intenda, anche i gioielli Morellato patacche luccicanti sono. L'evoluto e raffinato Carlo preferisce svendere il patrimonio di tutti, quello pubblico, in una operazione immobiliare di tre palazzi storici per una cassapanca. Entrambi grondano come banani di titoli accademici roboanti in discipline economiche, dei veri e propri Dei in cattedra (vedi Il Rettore e il Patriarca), vantando mancati o presunti o vicinissimi premi Nobel. Brunetta ed il suo premio Nobel. Carlo Carraro ed il suo premio Nobel. Pochi giorni or sono, perfino Obama ha dovuto constatare tristemente che il premio lo danno proprio a tutti, tranne ovviamente che a Vittorio Arrigoni che in prima linea nella terra maledetta ci stava veramente a lottare per la pace. Ma va bene, Carlo Carraro premio Nobel per la pace. No, aspetta, ferma un attimo. Per la paceeee? Ma dove? La pace per tutto il mondo salvo che per l'Università Ca' Foscari ovviamente. Eh si, Ca' Foscari non trova pace. Se puoi incontrare quel malefico Hobbit di Brunetta che si aggira per la contea Veneziana circondato dalla sua scorta che lo protegge dalle sue cazzate, altrettanto quel Gigante, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, a nome Carlo Carraro lo puoi incontrare avvolto nel suo mantello baronale mentre al cellulare chiama la polizia a Ca' Foscari. Non si è mai vista cotanta Polizia in un Ateneo italiano se non durante il mandato di questo luminare. L'articolo Ca' Foscari militarizzata comparso sul blog di Beppe Grillo non rende l'idea di quei magnifici cambiamenti climatici che ha dovuto subire Ca' Foscari. Tempeste, uragani, saette, glaciazioni. In una miriade di eventi, Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi doveva rifarsi un nome durante quel periodo che prende oramai nei libri di Storia tutto il capitolo sul Berlusconismo. Sull'argomento dissi pubblicamente la mia, oltre che fervamente sul blog del Rettore, anche attraverso l'articolo Ca’ Foscari e le dune mobili del soft power sul quotidiano Europa. All'epoca provavo io un dolore fisico all'idea che Carraro contemporaneamente fosse Rettore per la parte pubblica ma anche membro del CdA di quel mostro privato delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo il pregiudicato Geronzi, in barba a qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi o sul conflitto di interesse. Recentemente in un articolo del corriere del Veneto l'ateneo veneziano appare dilaniato dalle polemiche: << Docenti contro, dipartimenti spaccati, scambi infuocati di mail, assemblee, contestazioni, l’occupazione del rettorato da parte degli studenti, querele e controquerele fino alla lettera inviata al ministro dell’Università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, firmata da 150 docenti, uno su quattro, con una richiesta di intervento diretto per ristabilire la democrazia in ateneo. >>
Eccolo Carlo, in un dialogo non poi così tanto immaginario: « Chiamami Scaroni a inaugurare l'anno accademico. Ma sarebbe indagato per la centrale Enel di Porto Tolle! Non importa, stai zitto, cosa fai, vuoi forse dirigere te l'Ateneo? Piuttosto, mettimi all'ordine del giorno del Senato Accademico la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, distintosi per alti meriti nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione. Carlo, non tutti a Ca' Foscari son cresciuti guardando Bim bum bam ed il mago Silvan, non capirebbero. Ancora te che parli, gettando fango sulla mia Ca' Foscari. Invece di perdere tempo, fammi una lista di banchieri in Profumo di indagini che voglio invitarli da noi. Nella lista mettimi sicuramente Soros, l'uomo che distrusse la Banca d'Inghilterra. Carlo, non ostinarti come un bambino con i compagni di merende della finanza. Margherita Hack sembrerebbe una candidata ideale per parlare ai nostri studenti. Adesso basta, per decreto rettorale stabilisco che le donne vengano agli eventi Spritz che organizzo vestite come su Colpo Grosso ».
C'è ben poco da scherzare, Carlo Carraro ha provocato smarrimento nell'ateneo veneziano. Ti svegli alla mattina e scopri che il Rettore avrebbe aggredito uno studente, prendendolo più o meno benevolmente per il collo. Approfondisci e vieni a sapere che il Rettore starebbe regalando ad un fondo di investimento i gioielli di famiglia, i palazzi storici di Ca' Foscari. Il quadro sul personaggio va lentamente delineandosi anche sulla sua voce Wikipedia, dove la sezione 'controversie' pare sfidare la schizofrenia di Nerone e Caligula. Dopo la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, qualcuno pare suggerire a Carraro sul suo blog di nominare infatti con un colpo di coda finale, senatore un cavallo.
Infine, come in tutte le tragedie teatrali greche, eccoci al vero dramma. In questo vortice di stress e in questa deriva autoritaria dove brillano quantitativamente centinaia di eventi con banchieri, lestofanti, furbetti, indagati, fascisti, eminenze grigie, i cafoscarini paiono aver smarrito la propria coesione, ecco la notizia che mai ti aspetti. Guido Cazzavillan, amico e instancabile sostenitore di Carlo, candidato alla carica di Rettore, muore. Viene trovato privo di vita nella sua casa a San Marco il giorno prima di presentare il proprio programma. Nell'articolo di giornale si ricorda di come Guido, potesse stare parecchie giornate di seguito senza mangiare e dormire. Stava tirando la volata finale come un vero cavallo da corsa. Invece di sottolineare come sia assurdo morire consumati a soli 51 anni per diventare RE costi quel che costi, nonostante una salute già precaria minata dall'appartenza dei suoi polmoni alle multinazionali del tabacco, Carlo Carraro non ha resistito ed ha strumentalizzato perfino la morte del suo collega ed amico, trasformandola in un evento come per la morte ed il funerale di Diana. Sentite cosa scrive Carraro: « Perché Guido era soprattutto un amico con cui abbiamo lavorato per cinque anni al progetto di una nuova Ca' Foscari, migliore della precedente, e per questo progetto Guido ha speso ogni sua energia. A Ca' Foscari dedicava tutte le ore del giorno e molte della notte. L'ultimo suo messaggio era delle quattro del mattino di venerdì scorso e si chiudeva con "buon risveglio". Sarebbe bello potessi dirgli la stessa cosa oggi...Aveva un senso dell'istituzione come pochi. Un attaccamento all'istituzione come pochi. Mi ripeteva spesso come la cosa che più lo addolorava, ed era un dolore fisico, fosse l'incapacità di molti colleghi, critici sull'operazione nuovo campus linguistico, di capire come una cosa fossero le critiche legittime, un'altra il fango gettato inutilmente contro Ca' Foscari, come ad esempio nel caso della strampalata, così la definiva, lettera al ministro. E mi scriveva per il dispiacere che provava di fronte a questo ed altri assurdi episodi, per farmi sentire la sua solidarietà e propormi le sue analisi. Sempre molto attente e razionali ».
Eccolo Carlo, in un dialogo non poi così tanto immaginario: « Chiamami Scaroni a inaugurare l'anno accademico. Ma sarebbe indagato per la centrale Enel di Porto Tolle! Non importa, stai zitto, cosa fai, vuoi forse dirigere te l'Ateneo? Piuttosto, mettimi all'ordine del giorno del Senato Accademico la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, distintosi per alti meriti nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione. Carlo, non tutti a Ca' Foscari son cresciuti guardando Bim bum bam ed il mago Silvan, non capirebbero. Ancora te che parli, gettando fango sulla mia Ca' Foscari. Invece di perdere tempo, fammi una lista di banchieri in Profumo di indagini che voglio invitarli da noi. Nella lista mettimi sicuramente Soros, l'uomo che distrusse la Banca d'Inghilterra. Carlo, non ostinarti come un bambino con i compagni di merende della finanza. Margherita Hack sembrerebbe una candidata ideale per parlare ai nostri studenti. Adesso basta, per decreto rettorale stabilisco che le donne vengano agli eventi Spritz che organizzo vestite come su Colpo Grosso ».
C'è ben poco da scherzare, Carlo Carraro ha provocato smarrimento nell'ateneo veneziano. Ti svegli alla mattina e scopri che il Rettore avrebbe aggredito uno studente, prendendolo più o meno benevolmente per il collo. Approfondisci e vieni a sapere che il Rettore starebbe regalando ad un fondo di investimento i gioielli di famiglia, i palazzi storici di Ca' Foscari. Il quadro sul personaggio va lentamente delineandosi anche sulla sua voce Wikipedia, dove la sezione 'controversie' pare sfidare la schizofrenia di Nerone e Caligula. Dopo la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, qualcuno pare suggerire a Carraro sul suo blog di nominare infatti con un colpo di coda finale, senatore un cavallo.
Infine, come in tutte le tragedie teatrali greche, eccoci al vero dramma. In questo vortice di stress e in questa deriva autoritaria dove brillano quantitativamente centinaia di eventi con banchieri, lestofanti, furbetti, indagati, fascisti, eminenze grigie, i cafoscarini paiono aver smarrito la propria coesione, ecco la notizia che mai ti aspetti. Guido Cazzavillan, amico e instancabile sostenitore di Carlo, candidato alla carica di Rettore, muore. Viene trovato privo di vita nella sua casa a San Marco il giorno prima di presentare il proprio programma. Nell'articolo di giornale si ricorda di come Guido, potesse stare parecchie giornate di seguito senza mangiare e dormire. Stava tirando la volata finale come un vero cavallo da corsa. Invece di sottolineare come sia assurdo morire consumati a soli 51 anni per diventare RE costi quel che costi, nonostante una salute già precaria minata dall'appartenza dei suoi polmoni alle multinazionali del tabacco, Carlo Carraro non ha resistito ed ha strumentalizzato perfino la morte del suo collega ed amico, trasformandola in un evento come per la morte ed il funerale di Diana. Sentite cosa scrive Carraro: « Perché Guido era soprattutto un amico con cui abbiamo lavorato per cinque anni al progetto di una nuova Ca' Foscari, migliore della precedente, e per questo progetto Guido ha speso ogni sua energia. A Ca' Foscari dedicava tutte le ore del giorno e molte della notte. L'ultimo suo messaggio era delle quattro del mattino di venerdì scorso e si chiudeva con "buon risveglio". Sarebbe bello potessi dirgli la stessa cosa oggi...Aveva un senso dell'istituzione come pochi. Un attaccamento all'istituzione come pochi. Mi ripeteva spesso come la cosa che più lo addolorava, ed era un dolore fisico, fosse l'incapacità di molti colleghi, critici sull'operazione nuovo campus linguistico, di capire come una cosa fossero le critiche legittime, un'altra il fango gettato inutilmente contro Ca' Foscari, come ad esempio nel caso della strampalata, così la definiva, lettera al ministro. E mi scriveva per il dispiacere che provava di fronte a questo ed altri assurdi episodi, per farmi sentire la sua solidarietà e propormi le sue analisi. Sempre molto attente e razionali ».
Invece di seguire Carlo Carraro in questo ragionamento folle che allude a presunti untori di stress e fango che avrebbero indirettamente ucciso Guido, soffermiamoci a pensare a tutto ciò che probabilmente lo terrebbe ancora in vita oggi. Sicuramente se l'area economica di Ca' Foscari fosse stata meno vorace ed ingorda e si fosse conseguentemente presentata a questa campagna elettorale per la nomima del nuovo retttore con un atteggiamento un po' più rilassato e sereno. Distacco, sobrietà, trasparenza, etica, spensieratezza allungano la vita e sono antitetici a quell' atteggiamento morboso da cardinali Mazzarini impegnati a tramare di notte. Pare invece dal numero di candidati presentati alle vicine elezioni, quattro, che quella carica vada ricercata da Economia costi quel che costi. Nessun riguardo per il principio democratico dell'alternanza che vorrebbe il prossimo Rettore espressione di altre aree scientifiche. Quella condizione convulsiva per cui non puoi perdere, avrà affranto e consumato non poco Guido. Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico.
Anna Cardinaletti. |
Per queste ragioni, prima ancora che si conosca chi sarà il vincitore, la naturale logica delle cose suggerisce il nome del prossimo Rettore di Ca' Foscari. Una donna, la Prof.ssa Anna Cardinaletti. Tratti speciali, essere donna con gli attributi. Sulla questione della svendita del patrimonio immobiliare cafoscarino ci ha messo la faccia e ha deciso di resistere alla propaganda rettorale. Il prossimo rettore di Ca' Foscari, dopo l'esperienza Carlo, sarà pertanto donna e si chiamerà Anna Cardinaletti.
2 commenti:
Neanche il tempo di scrivere questo post che la Ca' Foscari di Carlo Carraro si è impegnata per prendersi nuovamente le pagine dei giornali nazionali. 1) E Ca’ Foscari “laurea”
(di nascosto) l’uomo di Putin 2) Venezia, laurea ad honorem al ministro russo. Protesta di prof e studenti
Per farla breve, mentre le democrazie occidentali condannano l'operato di Putin paragonandolo a Hitler , Ca' Foscari ha mandato a spese della collettività un proprio prorettore a Mosca a recapitare una onorificenza, il titolo di “Membro onorario del Corpo Accademico di Ca’ Foscari” (“Honorary Fellow”) al ministro della Cultura russo Vladimir Medinskij. Da quanto riportano i giornali, il ministro della Cultura si sarebbe distinto per aver licenziato il curatore del padiglione russo alla Biennale dell’architettura di Venezia, Grigorij Revzin, reo di aver criticano la politica russa in Ucraina e l'annessione della Crimea.
Ci manca solo che Ca' Foscari facesse politica estera. Ma bisogna capire la lungimiranza di Carlo Carraro. La famiglia Carraro possiede e guida il gruppo Morellato. Orologi e gioielli, signori e signore. Mi dispiace per voi, ma come ha dichiarato ad un quotidiano nazionale il patron del gruppo di gioielli Carraro: l’area più dinamica
è la Russia. Se vuoi vendere bisogna tessere relazioni. Non è che se sputi in un occhio ad uno sceicco arabo questo si inchina pregandoti di prendere tutto il petrolio che vuoi. Gli scambi tra Italia e Russia sono aumentati al punto che la Farnesina ci informa di un record di visti d’ingresso in Italia nel 2013, il 36% dei quali rilasciati nella Federazione Russa. La Russia si conferma come il primo Paese per numero di visti di ingresso per l’Italia con 770.000 visti rilasciati nel 2013 dai Consolati Generali di Mosca e San Pietroburgo (720.000 solo a Mosca), con un aumento del 22% rispetto al 2012 ed entrate per l’Erario italiano superiori ai 26 milioni di euro, pari al 25% degli introiti incassati da tutta la rete.
Ultima considerazione. Lo Zar te li acquista i gioielli. La sua corte a cui ambiva partecipava l'amico del rettore, Paolo Scaroni, te li acquista i gioielli. I profughi della Cecenia non acquistano gioielli. Neanche quei poveretti dell'Ucraina.
Gli affari e quindi le relazioni di Ca' Foscari con a guida l'imprenditore Carlo Carraro si fanno con i regimi (Vladimir Putin), gli sceicchi sauditi (vedi il caso Abdel Aziz Sager), i potenti di turno ovunque voi siate e chiunque voi siate. Sono loro i veri gioielli delle relazioni internazionali.
RISULTATI VOTAZIONI. Ca' Foscari nelle votazioni che si sono susseguite ha optato per la Primavera quella vera, un cambiamento di pelle, una mutazione forte e netta che sin dalla prima votazione ha assunto il carattere della 'caduta di un impero' aristocratico e percepito arrogante. Nella prima votazione, quella vera che rivela in una fotografia cristallina la situazione reale attuale dell'ateneo cafoscarino al netto di ogni successivo accordo o travaso di voti, i sostenitori di Carlo Carraro si sono fermati a 143 voti, mentre i protagonisti della storica primavera cafoscarina (Proff.ri Licalzi, Bugliesi, Cardinaletti), in forte discontinuità con l'ultimo Re, hanno fatto breccia nell'impero con ben 453 voti.
La Prof.ssa Anna Cardinaletti, che in questo post sostenevo quale alternativa favorita quando ancora in molti davano vincenti i candidati carrariani, è andata al ballottaggio con il Prof.re Michele Bugliesi, che si era schierato anch'egli apertamente per un cambio di rotta rispetto alla linea di Carlo Carraro. Ha prevalso Michele Bugliesi, nuovo rettore della Ca' Foscari. Come ho avuto modo di scrivere diverse volte, vince l'istituzione, vince L'Etica.
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