Manifesto tesseramento 2010 della Federazione Italiana Caccia |
La Federazione Italiana della Caccia, ha scelto il suo manifesto più VERGOGNOSO. Tra innumerevoli episodi di cacciatori dal grilletto facile che si impallinano a vicenda o uccidono degli innocenti (questa estate hanno ucciso tra gli altri un parroco "in cammino" padre don Francesco Cassol di Longarone, che è stato scambiato per un cinghiale...) in un mondo dove la bestemmia e l'eco degli spari rovina il silenzio delle valli e sporca violentemente di rosso il soffice petto di tanti uccelli, la Federazione ha ideato un manifesto in cui si dice che "La caccia non ha età". Si, perchè in Italia per lavarci la coscienza mettiamo davanti i bambini, sfruttando la loro innocenza. Vomitevole.
Perchè questi cristiani ipocriti nel loro manifesto non mettono il Cantico delle Creature di San Francesco? La verità è che non c'è rimasto da cacciare quasi più niente ed infatti aumentano esponezialmente gli incidenti di caccia, perchè sparano a qualunque cosa si muova, non importa chi sia.
Giotto, affresco "La predica agli uccelli", Data 1290 - 1295, Basilica superiore di Assisi, Assisi. |
Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fior et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infrmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato s' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.
3 commenti:
VERONA (3 ottobre 2010) - Ucciso per errore da un colpo partito dall'arma dell'amico, con il quale stava effettuando una battuta di caccia. La vittima è Enzo Marcon, 47 anni, di Sant'Anbrogio di Valpolicella (Verona). I due stavano compiendo una escursione a Monte, una località nei pressi di Sant'Ambrogio, quando è avvenuta la tragedia. È stato lo stesso sparatore ad avvertire dell'accaduto i carabinieri di Caprino Veronese.
BELLUNO (20 ottobre) - Un cacciatore di 50 anni di Comelico Superiore, Renzo Alfaré Lovo, è morto oggi per le conseguenze di un incidente avvenuto durante una battuta di caccia al capriolo. L'uomo era in compagnia del figlio e di un amico quando si è trovato sulla traiettoria del secondo colpo di fucile sparato in direzione dell'animale, messo in fuga dalla prima esplosione, da uno dei suoi compagni di battuta. Sull'esatta dinamica dell'incidente stanno indagando gli uomini della Guardia di finanza di Auronzo di Cadore per accertare chi ha sparato il colpo che lo ha raggiunto per sbaglio, ma dalle prime verifiche sembra che si tratti dell'amico e non del figlio.
L'incidente è avvenuto a 2.000 metri di quota in una zona abbastanza impervia coperta di nevischio e mentre piovigginava, condizioni sfavorevoli che hanno costretto a far intervenire l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore per il recupero della salma. Il magistrato ha disposto l'autopsia.
PORDENONE - Un cacciatore di 69 anni di Maniago (Pordenone), Gianfranco Fabbruzzo, è morto questa mattina a causa di un colpo partito accidentalmente dal suo fucile. L'uomo stava effettuando una battuta al fagiano con due amici in località Cossana di Maniago quando è scivolato facendo partire il colpo. Fonte il Gazzettino
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